Fumo passivo: danni, leggi e differenze con il fumo attivo

Quando un fumatore fuma la sua cara sigaretta espelle dalla propria bocca il cosiddetto fumo passivo che involontariamente viene a sua volta respirato dalle persone vicine.

Numerose ricerche mediche hanno evidenziato gli effetti dannosi del fumo passivo sulla salute umana, specialmente nei bambini, forzando i governi a prendere provvedimenti giuridici contro il vizio del fumo.

Da diversi anni ormai è infatti vietato fumare negli ambienti chiusi aperti al pubblico quali ristoranti, ospedali, treni, aerei, cinema, bar e così.

Quello che oggi sembra normale, fino a pochi anni fa era norma comune.

Non c’è bisogno di andare dietro di secoli, anche io da 33 enne mi ricordo quando si poteva fumare all’interno dei treni, al cinema e addirittura all’Università.

Il fumo di sigaretta era considerato un gesto normalissimo e accettato dalla società, ho visto medici ed infermieri fumare all’interno degli ospedali senza generare panico.

Per i più giovani cresciuti nel divieto totale di fumo negli ambienti chiusi può sembrare assurdo, ma in passato si poteva fumare anche all’interno degli aerei.

Con l’evolversi della ricerca medica, e con l’uscita dei primi risultati certi sui danni del fumo passivo, si iniziò gradualmente ad imporre il divieto di fumo in tutti quei luoghi aperti al pubblico.

Grazie al divieto, tutta la popolazione ha beneficiato di ambienti più salutari, specialmente per le future mamme incinta, per i bambini e per le persone con problemi respiratori.

Mi ricordo quando in passato tornavo a casa con i vestiti affumicati dal fumo, ammetto che non ne sento affatto la mancanza.

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Fumo attivo e passivo

Il fumo attivo, cioè quello aspirato direttamente  dal fumatore, ha tossicità nettamente maggiore rispetto al fumo passivo.

I danni del fumo attivo sono noti e certi, ogni anno milioni di persone muoiono per colpa del fumo.

Tuttavia, nonostante l’inferiore tossicità, è stato dimostrato che il fumo passivo comporta seri danni sulla salute umana, specialmente nei bambini e nelle donne incinta.

Più la persona aspira la sigaretta, maggiore saranno i contaminanti rilasciati nell’ambiente, non dimentichiamo infatti che il fumo di sigaretta contiene più di 4000 sostante, di cui 400 tossiche e 40 cancerogene certe.

Ricerche cliniche hanno evidenziato che alcune di queste sostanze sono maggiormente presenti nel fumo passivo che nel fumo attivo, tuttavia essendo diluito nell’aria dell’ambiente si inala di meno.

Il discorso cambia nei locali chiusi senza adeguata ventilazione dove si fuma in maniera massiccia. Mi viene in mente la classica partita a poker in casa.

Danni del fumo passivo

danni fumo passivoI danni provocati dal fumo passivo sono molto simili a quelli legati al fumo attivo.

La differenza infatti non è molta, le malattie provocate dal fumo passivo non sono diverse, tuttavia le probabilità sono direttamente proporzionali al grado e al tempo di assorbimento.

Se per il fumatore attivo il termine per valutare l’esposizione sono il numero di sigarette per il numero di anni, per il fumo passivo è leggermente diverso.

In alcuni centri specializzati si valuta l’esposizione del fumo passivo misurando il livello di monossido di carbonio contenuto nel respiro.

La misurazione può essere fatta in ambulatorio, dura pochi minuti e non prevede tecniche invasive in quanto il paziente deve solamente aspirare in una macchina che quantificherà i livelli.

Chi è esposto al fumo passivo rischia malattie quali tumori alle vie respiratorie, mal di testa, infiammazioni alla gola e ai polmoni, tosse e catarro, bronchiti acute e croniche e rischi cardiovascolari quali infarti e cuore.

Non sottovalutare i danni del fumo passivo perché la differenza sta solo nella minore assunzione di sostanze tossiche, la tossicità del fumo passivo non cambia rispetto al fumo attivo.

Se vivi con un fumatore, o sei tu stesso un fumatore, non fumare mai in casa e in macchina, specialmente se hai bambini.

E’stato dimostrato infatti che le sostanze del fumo si depositano sui vestiti esposti al fumo.

Anche se può sembrare inoffensivo, nei bambini anche piccole concentrazioni possono risultare dannose. E’ inutile ripetere che siamo già largamente esposti a fonti inquinanti indipendenti dalla nostra volontà, non aggiungiamo danni inutili.

Per approfondire, leggi i danni del fumo di tabacco.

Divieto di fumo: leggi e regolamenti

Numerose leggi anti fumo sono state emanate in molti paesi del mondo per ovviare ai problemi del fumo passivo.

Il paese più virtuoso in tale senso è il piccolo Bhutan, meraviglioso paese incastrato tra le montagne dell’Himalaya, che ha bannato completamente la vendita e l’uso di tabacco all’interno della nazione.

Tra i primi ad emanare leggi anti fumo troviamo la California che nel 1994 ha vietato il fumo sui posti di lavoro, mentre nel 1998 ha vietato il fumo in tutti gli ambienti pubblici.

In Europa l’Italia è uno dei paesi leader della lotta contro il fumo essendo infatti la prima nazione ad emanare la legge antifumo del 2003, conosciuta anche con il nome di legge Sirchia, dal nome del suo promotore Girolamo Sirchia, il ministro della salute al tempo della legge.

Mentre l’Irlanda è stata la prima a bandire il fumo in tutti i luoghi pubblici nel 2004, gli altri paesi europei si sono via via adeguati alle nuove disposizioni negli anni a seguire, tra cui la Danimarca e Regno Unito nel 2007, Francia e Paesi Bassi nel 2008 e Spagna nel 2011.

La Germania, essendo una confederazione, non ha una legge nazionale contro il fumo, in alcune regioni il divieto è assoluto mentre in altri sono concesse delle deroghe commerciali.

Nello specifico del caso italiano, la legge Sirchia del 16 gennaio 2003 n. 3 art. 51 ha stabilito che ” è vietato fumare nei locali chiusi, ad eccezione di quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico”.

La legge consente l’installazione di apposite sale per fumatori con precise regole di ventilazione e di valori di qualità dell’aria.

La legge consente di fumare anche nei luoghi pubblici parzialmente aperti quali terrazze, dehors e stadi, anche se l’opinione pubblica si sta muovendo per bannare il fumo anche in questo tipo di luoghi.

A oggi è permesso fumare all’aperto fatta eccezione per alcune spiagge attrezzate. Una direttiva europea del 2016 ha vietato inoltre il fumo in auto in presenza di donne incinta e bambini.

Per quanto riguarda la pubblicità, esiste molta ipocrisia al riguardo in quanto è vietata la pubblicità diretta dei prodotti del tabacco dal 1962, ma è ancora permessa quella ancora più subdola effettuata all’interno dei programmi televisivi.

Non è certo un mistero che le industrie del tabacco sono dei forti finanziatori delle produzioni cinematografiche.

Fumo passivo e bambini

I bambini hanno pieno diritto di respirare aria pulita.

Aspettando con pazienza leggi contro lo smog cittadino con il ban totale delle auto a benzina e diesel, i genitori responsabili non possono far altro che evitare l’esposizione al fumo passivo da parte dei bambini.

E’inutile ripetere i danni fisici che il fumo passivo può avere sui più piccoli, qui voglio soffermarmi più sull’influenza negativa che un genitore fumatore può avere sui figli.

Un bambino abituato alle sigarette sin da piccolo sarà un adolescente predisposto al vizio del fumo perché ha sempre visto la sigaretta come qualcosa di normale nella sua vita.

E’inutile che un genitore dica a suo figlio di non fumare con la sigaretta in mano, i bambini hanno bisogno di fatti concreti, non chiacchiere.

Quindi, se fumi vai in balcone anche se fuori ci sono -10 gradi, i bambini non hanno colpe per doversi respirare il tuo fumo.

Fumo passivo all’aperto

Alcuni paesi si stanno muovendo verso questa direzione, le intenzioni sono quelle di vietare il fumo anche negli ambienti pubblici all’aperto come i parchi e le zone intorno a scuole ed ospedali.

Ovviamente certi divieti sono difficili da eseguire, devono piuttosto partire dal basso dalla popolazione comune che si regola da sola.

Paesi come Australia e Nuova Zelanda hanno già emanato le loro leggi contro il fumo all’aperto, e presto altre nazioni seguiranno in questa direzione.

Considero questa una scelta molto responsabile da parte delle istituzioni perché non è tanto l’effetto fisico del fumo passivo, ma piuttosto il messaggio che si vuole dare ai giovani.

Ovviamente l’augurio è quello che questa attenzione per i più giovani venga estesa agli scarichi delle auto.

Fumo passivo della sigaretta elettronica

La sigaretta elettronica è entrata prepotentemente dentro la società moderna, milioni di fumatori hanno fatto il passaggio dalla sigaretta tradizionale al cosiddetto svapo.

Il dibattito scientifico è accesso, da una parte i sostenitori del fumo elettronico e dall’altra coloro che avvertono dei potenziali danni della sigaretta elettronica.

Tuttavia questo è riferito al fumo attivo della sigaretta elettronica, per quanto riguarda il fumo passivo i risultati delle ricerche hanno confermato che lo svapo passivo non contiene sostanze tossiche degne di nota per la salute umana.

Questo però non deve ingannare il consumatore di e-cig, fumare la sigaretta elettronica non è innocuo come alcuni affermano in quanto si necessitano ulteriori studi di lunga durata sugli effetti.

Per approfondire: leggi la guida sulla sigaretta elettronica.

Fumo passivo: considerazioni finali

Spero che questo articolo sul fumo passivo ti abbia aiutato a comprendere quanto alcuni comportamenti considerati innocui possono in realtà nascondere delle conseguenze spiacevoli.

Immagina inoltre gli effetti tossici devastanti del fumo attivo visto che il fumo passivo è ritenuto cancerogeno.

La sola scelta intelligente è dare un taglio netto al tabacco per sempre attraverso un processo di riabilitazione fisica e mentale dal vizio del fumo.

E’ possibile smettere di fumare, non serve particolari sforzi mentali, bisogna solamente liberarsi dalla trappola della propaganda.

Alessandro

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